Solidarietà al CSOA Corto Circuito!

Alle 5.30 di questa mattina [Martedì 26 Giugno] un incendio di enormi dimensioni ha raso al suolo uno dei due padiglioni del CSOA Corto Circuito, centro sociale storico di Roma.

Non si è ancora a conoscenza della cause ma, in attesa di maggior chiarimenti, va tutta la nostra solidarietà ai compagni ed alle compagne del Corto Circuito, punto di riferimento per il quartiere e per l’intera città di Roma da 22 anni. Dalla Palestra Popolare alla Scuola Popolare, che pone l’istruzione sotto una luce differente che parta dalla base, il Corto Circuito è sempre stata un’immensa risorsa che non può essere cancellata dalla cenere.

Già 21 anni fa, un vile attacco fascista distrusse un padiglione del nostro centro sociale all’interno del quale morì Auro Bruni. Anche quella volta siamo ripartiti e sulle ceneri di quello spazio oggi vive il campo di calcetto dedicato ad Auro. Oggi come allora nessuno ci fermerà, la ricostruzione è già ricominciata. Domani le attività riprenderanno, grazie alla solidarietà delle Cucine Popolari di tutta la città, con la festa di fine corsi della Palestra Popolare e una grande cena di sottoscrizione.”

Senza Corto non SoStare! Per rimanere aggiornat* -> www.corto.circuito.info

Se vuoi contribuire alla campagna di ricostruzione del CSOA Corto Circuito:

codice iban IT 43 O 03015 03200 000000125925 ; Causale: ricostruzione cortocircuito.

Bic: UNCRITMM

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Napolitano, questa parata non s’ha da fare!

Stiamo assistendo tutti e tutte in questi giorni alla scelta folle delle istituzioni, primo fra tutti il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, di svolgere come tutti gli anni la parata militare del 2 Giugno per celebrare la Festa della Repubblica. Una festa da circa 3 milioni di € (in realtà nessuna sa il costo effettivo, i dati oscillano tra i 3 e i 10 milioni) che, senza ombra di dubbio, anche se corrispondono a neanche l’1% del danno complessivo in Emilia, potrebbero aiutare tantissimo la popolazione terremotata; tanto per essere chiari corrispondono a 1 milione e 500mila sms solidali inviati da noi comuni mortali. La reazione (almeno sul web) è stata forte. Una richiesta di massa quella di annullare la parata ed utilizzare i soldi risparmiati per aiutare la popolazione emiliana a risollevarsi dal sisma. Richiesta che, come ogni istanza democratica in questo paese, viene snobbata dalle istituzioni. Una risposta chiara di quanto possa valere la popolazione in un’Italia ed un’Europa degli eserciti e delle banche.

In un periodo storico segnato a fondo dalla crisi economica, da un governo tecnico che continua a chiedere sacrifici con tasse sempre più numerose e sempre più alte, sotto un regime di austerity e rigore firmato Berlino che, l’abbiamo già visto con i nostri occhi in Grecia, non funziona e porta solamente ad una mancanza sempre più importante di diritti e welfare, come possiamo accettare che i soldi pubblici siano spesi in parate militari, caccia F-35 (del costo complessivo di 17 miliardi di € e peraltro difettosi) e missioni di “pace”? Come possiamo accettare di sentirci dire che noi studenti siamo la risorsa più importante di questo paese, che senza di noi l’Italia non ha futuro, quando i soldi per scuola ed università pubblica continuano a essere tagliati drasticamente? Come possiamo infine accettare che organismi come BCE e FMI, privati e plutocratici, possano decidere delle nostre vite e del nostro futuro indiscriminatamente? Un futuro che, se non subisce inversioni di tendenza dal basso, continuerà ad essere sempre più flessibile e precario se non inesistente.

Caro Napolitano, questa non è una polemica strumentale. E’ una di quelle rare situazioni in cui parecchie persone si rendono conto della sfacciataggine che regna nei palazzi del “potere” (un potere solamente simbolico, a Francoforte della parata del 2 Giugno non credo gliene importi qualcosa), nei quali si parla di democrazia ma solo quando fa comodo, nei quali si parla di democrazia ma che reagiscono al dissenso con la repressione.

Caro Napolitano, QUESTA PARATA NON S’HA DA FARE. Forse leggersi il Manzoni, ogni tanto, può portare ispirazione.

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1 Maggio 2012 – Noi non festeggiamo, noi ci incazziamo!!

Il 1 Maggio scenderemo nelle strade, unendoci al corteo che partirà da Porta San Pietro alle 14.30.
Siamo incazzati perchè siamo una generazione a cui è stato tolto tutto, da un’istruzione degna alla possibilità di un posto di lavoro e tutto ciò che ne consegue.
Riteniamo che il 1 Maggio possa e debba essere un punto di partenza dal quale, anche a Reggio Emilia, gli studenti e le studentesse si riapproprino del presente per controvertire le aspettative cui decenni di neoliberismo e le politiche di austerity all’interno della crisi ci hanno condannato.

Vogliamo un REDDITO MINIMO GARANTITO, una misura fondamentale per una vita degna, libera dall’obbligo di non proseguire gli studi e dal lavoro sfruttato.

Vogliamo una SCUOLA ed un’UNIVERSITA’ PUBBLICA che possa permetterci di implementare la nostra cultura per un futuro all’altezza dei nostri bisogni e delle nostre idee.

Vogliamo un POSTO DI LAVORO STABILE, che possa permetterci di costruire il nostro futuro fuori dal cappio del lavoro saltuario e sottopagato.

Scendiamo quindi in piazza il 1 Maggio con la voglia di iniziare a RIPRENDERCI CIO’ CHE E’ NOSTRO!

1 MAGGIO 2012 – CORTEO CITTADINO//H.14.30 PORTA SAN PIETRO

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